San Giovanni Eudes, sacerdote, fondatore della Congregazione di Gesù e Maria e dell’Ordine di Nostra Signora della Carità;
san Magno, martire;
san Magino, martire;
san Timoteo, martire;
santi Andrea, tribuno, e compagni, suoi soldati, martiri;
san Sisto III, papa;
san Donato, prete ed eremita;
san Bertolfo, abate di Bobbio;
san Sebaldo, eremita;
san Bartolomeo di Sieri, sacerdote e abate;
san Guerrico, abate di Igny;
beato Leone II, abate di Cava;
san Ludovico, francescano, vescovo di Tolosa;
beato Giordano da Pisa, sacerdote domenicano;
beato Angelo, eremita camaldolese;
beati Ludovico Flores, Pietro de Zúñiga e tredici compagni, martiri;
beato Ugo Green, sacerdote e martire;
sant’Ezechiele Moreno y Díaz, agostiniano recolletto, vescovo di Pasto;
beato Francesco Ibáñez Ibáñez, sacerdote e martire;
beato Tommaso Sitjar Fortìa, sacerdote gesuita e martire;
beate Elvira della Natività di Nostra Signora Torrentallé Paraire e compagne, vergini carmelitane, martiri.
San Giovanni Eudes nacque il 14 novembre 1601 a Ri, in Normandia. Fu ordinato sacerdote nel 1625. Durante il suo ministero a Caen, si distinse per la cura dei malati, ma la sua vera "vocazione" si manifestò nelle missioni parrocchiali. Nel 1643, fondò la Congregazione di Gesù e Maria per fornire una formazione di qualità al clero, e nel 1651 istituì anche un'ordine religioso femminile: l'Ordine di Nostra Signora della Carità. Oltre a ciò, si impegnò nel recupero delle ragazze emarginate e fondò l'Ordine delle religiose di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Tra le sue opere, la più celebre è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio». Morì a Caen il 19 agosto 1680.
San Giovanni Eudes, sacerdote, che si dedicò per molti anni alla predicazione nelle parrocchie e fondò poi la Congregazione di Gesù e Maria per la formazione dei sacerdoti nei seminari e quella delle monache di Nostra Signora della Carità per confermare nella vita cristiana le donne penitenti; incrementò moltissimo la devozione verso i sacri Cuori di Gesù e di Maria, finché a Caen nella Normandia in Francia si addormentò piamente nel Signore (Dal Martirologio Romano).
O Cuore Sacratissimo del mio Gesù, tu sei amabilissimo e infinitamente degno di essere amato.
È forse abbastanza, o divin Cuore, che io sappia questo: che ho bisogno di tanta scienza, di luce e di considerazioni?
Mi basta sapere che il Sacro Cuore del mio Gesù è amabile.
Che il mio spirito quindi si accontenti di questa conoscenza; ma che il mio cuore non si sazi mai di amare colui che non può mai essere amato abbastanza.
O Cuore amabilissimo, se ti amo, non è certo per me, ma per te stesso.
No, non sono le gioie del paradiso in se stesse, né le consolazioni del celeste amore che io cerco, ma Dio che ne è la sorgente.
O amabilissimo Salvatore, insegnami ciò che devo fare per arrivare alla purezza del tuo amore; dammi quest'amore e un amore ardentissimo e generosissimo; dammi la profonda umiltà senza la quale non saprei piacerti e compi in me perfettamente tutti i santi voleri.