Santa Chiara, vergine, fondatrice del second'ordine francescano;
Sant’Alessandro, detto il Carbonaio, vescovo di Comana Pontica e martire;
san Tiburzio, martire;
santa Susanna, martire;
san Rufino, primo vescovo di Assisi e martire;
san Taurino, primo vescovo di Évreux;
sant’Attracta, badessa;
sant’Equizio, abate;
san Gaugerico, vescovo di Cambrai;
santa Rusticola, badessa;
beati Giovanni Sandys, Stefano Rowsham e Guglielmo Lampley, martiri;
beato Giovanni Giorgio Rhem, sacerdote domenicano e martire;
beati Raffaele Alonso Gutiérrez e Carlo Díaz Gandía, martiri;
beato Michele Domingo Cendra, salesiano e martire;
beato Maurizio Tornay, sacerdote e martire.
Santa Chiara d'Assisi nacque ad Assisi nel 1194. è stata una religiosa italiana e la fondatrice dell'ordine delle Clarisse, noto anche come Ordine femminile delle "povere recluse".
Chiara nacque dalla nobile famiglia degli Offreducci. Fu profondamente influenzata dallo stile di vita e dalle predicazioni di San Francesco d'Assisi e decise di unirsi al suo movimento di vita religiosa. Nel 1212, all'età di diciotto anni, Chiara fuggì da casa per seguire Francesco e si rifugiò presso la Porziuncola, dove si tagliò i capelli e indossò l'abito francescano.
Santa Chiara è famosa per il suo impegno nella povertà e nella vita semplice, seguendo l'esempio di San Francesco. Nel 1215, insieme a un gruppo di compagne, fondò l'Ordine delle Clarisse, che si dedicava all'imitazione della vita di povertà e devozione evangelica.
Santa Chiara ha lasciato un'impronta significativa nella storia religiosa e culturale, influenzando molte donne a intraprendere la vita religiosa e a perseguire l'ideale della povertà e della devozione.
Primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata (Dal Martirologio Romano).