san Landerico, vescovo di Parigi;
sant’Itamaro, vescovo;
san Bogumilo, vescovo di Gniezno;
beata Diana degli Andalò, vergine, fondatrice del monastero domenicano di Sant’Agnese;
beato Enrico da Bolzano;
beato Giovanni Dominici, domenicano, vescovo di Ragusa;
beati Tommaso Green e Gualtiero Pierson, certosini, martiri;
beato Edoardo Poppe, sacerdote.
Enrico da Bolzano, nato intorno al 1250, fu un povero operaio che si era trasferito a Treviso con la sua famiglia. Dopo la morte della moglie e del figlio, visse in una modesta stanza che un notaio mise a disposizione per lui. La sua vita fu caratterizzata da una profonda devozione, visitando regolarmente tutte le chiese di Bolzano e Treviso e partecipando alle Messe. Enrico era un penitente, dormiva su un letto duro, indossava un saio ruvido e trascorreva lunghe veglie in preghiera. Alla sua morte, avvenuta in solitudine nella sua cella, venne considerato un santo dal popolo. I suoi funerali attirarono molte persone e furono accompagnati da prodigi. Le pellegrinazioni alla sua tomba nel Duomo di Treviso continuarono per molto tempo, attirando migliaia di persone dalle città vicine. A suo carico sono stati registrati numerosi presunti miracoli. Nel 1759 una reliquia di Enrico fu portata nel Duomo di Bolzano.